Introduzione sezione Online il Rapporto sul Debito Pubblico 2018

Online il Rapporto sul Debito Pubblico 2018

E’ stato pubblicato oggi il Rapporto sul Debito Pubblico 2018 disponibile sul sito del Dipartimento del Tesoro.
Il documento - giunto alla quinta edizione - è pensato per fornire all’investitore ed al cittadino, in maniera organica e trasparente, tutte le informazioni di consuntivo relative alla gestione del debito pubblico considerando tutti gli ambiti operativi di interazione con il mercato. Il Rapporto annuale sul Debito Pubblico si inserisce nell’ampio set informativo che il Tesoro mette a disposizione sul proprio sito web, che include un’articolata sezione di dati statistici continuamente aggiornata.

Più in particolare, il documento illustra nel dettaglio:

  • Gli obiettivi assegnati all’attività di gestione del debito pubblico per il 2018;
  • L’andamento del mercato dei titoli di Stato italiani nel contesto internazionale;
  • I risultati delle attività di emissione e gestione del debito pubblico nel 2018.

 

Nel 2018 la vita media dello stock di titoli di Stato ha mostrato una leggera contrazione rispetto all’anno precedente, passando dai 6,90 anni del 2017 ai 6,78 del 2018. Ciò è stato dovuto, da un lato, a condizioni di mercato meno favorevoli per il debito pubblico italiano, e dall’altro al minor volume di titoli in scadenza nell’anno (17 miliardi in meno rispetto all’anno precedente), che comporta un naturale accorciamento delle scadenze. Nell’ambito della ricerca di sostanziale mantenimento della vita media, nel 2018 il Tesoro ha privilegiato, in sede di emissione dei BTP nominali, i comparti a 7 e 10 anni, mentre sono state ridotte, rispetto al 2017, le emissioni di BTP sulle durate di 3-5 anni e su quelle superiori a 10 anni. In aumento anche le emissioni di CTZ e di BTP€i. I BOT sono stati emessi per valori assoluti analoghi a quelli del 2017, mentre sono diminuite le emissioni di BTP Italia.
Il costo medio ponderato dei titoli di nuova emissione è aumentato sensibilmente nel 2018 portandosi all’1,07% dal precedente 0,68%. Nonostante la dimensione dell’incremento va tuttavia ricordato che questo livello è il quarto più basso degli ultimi 25 anni.

 

Per maggiori informazioni

Comunicato Stampa n.143 del 26 Luglio 2019

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